Elogio ad una Crostata
Ed altri dolci ancora
scritto e fotografato da Isabella Pratesi
Cos'è una crostata?
Ovvio. Una meraviglia di pasta frolla friabile con marmellata.
Cosa rappresenta una crostata?
Che domande.. un dolce.
Tutto qua?
Davvero si può riassumere un mondo in "un dolce"?
Io penso di no.
Spesso scegliamo un dolce anziché un altro, spinti dalla voglia di provare nuovamente un'esperienza. Non è così?
Basta un morso e nella tua bocca arriva un'esplosione di sapori, un tuffo al cuore nel passato per chi è della mia generazione.
Io torno alla casa dei nonni ovviamente.
Mia mamma era una infermiera caposala affermata e ogni volta che provava a fare un dolce, questi riassumeva, nonostante gli ottimi propositi e gli sforzi, la mancanza di tempo, di pazienza e di dedizione che si deve mettere ogni qual volta vogliamo ottenere un buon risultato. Le strisce erano spesso frammentate, troppo spesse, irregolari. La frolla bruciacchiata e la marmellata rinsecchita.
Però la mangiavi e ti piaceva pure perché mangiare quella fetta di crostata rappresentava qualcosa di più: era amore.
Dai nonni invece tutta un'altra storia.
Mia nonna Luisa era disordinata e caotica, troppe cose da fare, la cena sul fuoco, gli animali da governare, l'orto da curare e i campi da nutrire, ma quando tirava fuori la sua agenda 1987, con le pagine rigorosamente unte di burro, potevi stare certa che ne sarebbe uscito solo qualcosa di buono.
Il caminetto era acceso come ogni sera d'inverno. La gatta di circa 17 anni se ne stava accanto al fuoco a godere di quella luce calda ambrata e il pendolo con il suo ticchettio continuo scandiva i minuti e le ore.
La spianatoia era già sul tavolo con il suo mattarello.
"Lo sai che questo apparteneva a mia nonna?!"
E facendo rapidamente due calcoli ho realizzato che quel mattarello aveva almeno 100 anni ed era ancora li, un po' tarlato a dire la verità ma continuava a vivere i suoi attimi di gloria alternati ad un severo riposo nella stanza delle conserve.
Si procede, farina, uova fresche di giornata, burro morbido, zucchero, tutto impastato rigorosamente a mano e quando cercavo di leggere la ricetta sul libro, a parte la scrittura incomprensibile, notavo che non c'erano i quantitativi.
"Nonna come fai a sapere quanta farina ci vuole?"
"Ad occhio"
"E io come faccio a sapere ad occhio quanta farina mettere?"
"Quando avrai la mia età lo saprai.."
L'attesa eta tanta ma alla fine quando nonna tagliava la fetta arrivava un mondo.
Ti saresti ricordata per sempre l'odore di legna bruciata del camino, le mani che impastavano, l'odore della pasta da infornare, l'arancione intenso delle uova, la marmellata di susine di campo, il profumo che saliva fino alle camere del piano di sopra e che ti avrebbe accompagnato fino al mattino dopo e il sorriso di tua nonna che ti porge orgogliosa una fetta di torta.
Quando ho conosciuto Monica di Loft68 sono stata rapita dal suo entusiasmo per quello spazio creato con cura e amore, pronto ad accogliere i visitatori, dalle sue maniere gentili e dalla passione che condividiamo per gli oggetti che hanno una storia, un trascorso e che per qualche motivo si trovano li con noi.
Un'ex falegnameria che ospita quadri antichi, mobili, poltrone di broccato, tavoli che hanno osservato tanti ospiti, oggetti di un tempo lontano che hanno la fortuna di essere contemplati come reperti da museo, anziché starsene al buio in una soffitta.
Un ambiente che richiama qualcosa di familiare e ti fa sentire a casa, come se di li a poco comparisse una fetta di crostata di tua nonna.
Ed eccola li.
Matilde. Giovane Cake Designer di talento che disquisisce di Red velate cake e Crostate
da servire.
"Isa proprio te, ci faresti una foto anche con il cellulare?"
Ho acconsentito.
Tornando a casa la sera, la frustrazione per non essere riuscita a valorizzare quelle meraviglie era troppa.
Inammissibile.
Una fotografa che fa delle foto con il cellulare.
Questo è troppo!
Chiamo Matilde e le propongo di tornare, questa volta attrezzata e con le idee chiare.
Il giorno dopo sono li.
Una Crostata, una Red velvet e una Sacher.
Ho pensato che la cosa migliore per far capire a tutti cosa si può gustare di buono a Loft68 era quella di fotografare le creazioni di Matilde contestualizzate all'ambiente.
Quindi ecco che Monica ci proponeva le melagrane, i tessuti di lino e i pizzi, i suoi oggetti preziosi, animata dalla voglia di creare.
Queste foto nascono dall'unione di tre donne forti che nonostante il periodo, si sà, non sia dei migliori, lavorano con immensa passione a testa alta, cercando di far vedere al mondo la bellezza, la cura per l'ospite che entra, si siede su una sedia degli anni '20 e sceglie magari un fetta di Crostata fatta da Matilde.
In quella crostata non c'è solo una Crostata, ma c'è un' esperienza da rivivere o vivere.
Ci sono colori, profumi, sensazioni personali ed intime
che emozionano l'anima e ti fanno sentire a casa
ovunque tu abbia deciso che sia casa.
Perché no
anche da Monica
mangiando
una fetta
delle Torte di Matilde.
Concept & Photo: Isabella Pratesi
Location: Loft68 Pistoia
Cake Design: Le Torte di Matilde